Davide Degli esposti sta al SX come il SX sta all’America.
Certamente si tratta di una associazione di concetto molto forte, che ci permettiamo di usare perché conoscendolo rende l’idea e ci fa capire quanto importante sia per Davide il Supercross.
Infatti, in controtendenza con tutti i parametri, la sua attività è impostata “solo” sul Supercross.
E così, da anni, ha fatto la sua scelta e viene chiamato in lungo e largo per tutta l’Europa nei migliori eventi, ai quali partecipa con ottimi risultati di fronte a migliaia di spettatori, molto spesso più numerosi di quelli del Motocross.
Oggi è pluricampione italiano di Sx, è molto veloce, molto professionale e, curiosi di saperne di più, gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerlo meglio: ne sono venute fuori delle belle, state a sentire.
D- Allora Davide, in generale cos’è per te il Supercross, e cosa rappresenta sia in termini sportivi che di immagine?
R- Il supercross è per me uno sport bello da vivere,comodo pratico e pulito.
In termini sportivi rappresenta un concentrato di tecnica,adrenalina e innovazione.
In termini di immagine è gratificante la partenza i salti e i sorpassi creano quella situazione dove anche lo spettatore sta col fiato sospeso perchè tutto è a portata di mano e sotto i tuoi occhi: il risultato è spettacolo puro.
D- Raccontaci perché hai fatto questa scelta e soprattutto se la rifaresti?
R-La rifarei sicuro! Anzi dovevo pensarci prima…….
La scelta è nata per una serie di motivi, primo tra tutti il calo di interesse del motocross (sia da parte mia che in generale), poi ho incontrato Michele Doria (mio manager attuale) che aveva gia proiettato il team sul Supercross, inoltre mio padre mi ha sempre educato a far sia motocross che supercross, quindi sapevo a cosa andavo in contro. Insomma,ci credevamo un pò tutti. Infine il supercross è l´evoluzione del motocross quindi è un po´ quello a cui il pilota giovane ambisce!
D- l’America è lontana, come la vedi, come la sogni e come l’hai vissuta. E poi chissà un giorno forse…
R- L´america è grande, anzi, tutto la´ è piu´ grande. E´ il sogno di tutti i piloti , quindi l´ho immaginato ad occhi aperti per tanto tempo e dopo esserci stato, dico che è ancor più bella per lo sport. Ho fatto una grande esperienza sia dal punto di vista del pilota, che personale. Mi ha dato tanto, difficile poi sintetizzare in due righe ma in una parola,”esperienza”, che consiglio a tutti!
Ho porte aperte per gli usa, ma in Europa sto bene, soprattutto ora che la prospettiva di un importante EUROSUPERCROSS è tangibile. Quindi non ho progetti chiari per gli usa.
D- Fotografa la situazione attuale, sia in Italia che in Europa in generale
R- Italia ed Europa stanno crescendo bene e in fretta, quindi avanti cosi!
D- Come vedi il futuro del SX in Europa?
R- Bene
D- E come vedi il futuro del SX in Italia?
R-Bene
D- Che cosa faresti per il miglior sviluppo del SX in Europa ed in Italia?
R- Le cose vanno bene è difficile giudicare, ma a grandi linee abbiamo gli usa che insegnano, e riuscire copiare bene da loro porterebbe comunque a un successo. Del resto sarebbe facile e scontato dire che bisogna aggiungere professionisti tra gli addetti ai lavori, piloti forti in pista, piste sempre piu´ tecniche e spettacolari. Questa è la conseguenza naturale di una crescita che passa attraverso la realizzazione di una serie di eventi importanti, in luoghi idonei e prestigiosi.
D- Quali sono i tuoi progetti immediati?
R- Sono concentrato su Eurosupercross!
D- E quelli futuri?
R-Bella domanda……. Per prima cosa mi viene da dire che ho forte esperienza su tutti i fronti per quanto riguarda il Supercross. Potrei essere un buon insegnante in pista o fare il manager dei piloti, o più semplicemente ereditare il mio team gia forte nell´ambito Supercross e far da riferimento, magari creando una “fabbrica” di piloti e mezzi pronti al Supercross vero!
D- Hai qualche recriminazione da fare?
R- I piloti devono capire che non è semplice come guardare, ma allo stesso tempo non scoraggiarsi se non viene tutto facile al primo colpo. Nessuno è andato bene la prima volta come la seconda e se la pista è difficile, va considerata come una occasione maggiore per imparare. Personalmente ritengo più pericoloso il Motocross del Supercross, e chi dice il contrario è perchè non ha avuto o non ha potuto fare esperienza di supercross.
D- Avrai sicuramente dei ringraziamenti da fare, a chi in particolare e perché?
R- Ovvio! Non ho un ordine di ringraziamenti perchè tutti hanno contribuito, ed è facile poi scordarsi o peggio non accorgersi dei favori, quindi spero di non escludere nessuno……
Michele Doria, il mio manager per tutta l´organizzazione e per il lavoro di immagine mio papa´ per le moto super, che sono sempre ok Miki Monti che mi ha preso per mano, insegnato la tecnica del super cross, anche dopo che l´allievo ha superato il maestro tutti gli Sponsor attuali e passati, perchè abbiamo sempre un rapporto speciale tutti gli uomini del team e gli amici che lavorano per me i miei tifosi al quale devo tutte le mie rimonte. Infine la mia famiglia e la mia fidanzata Noemi che mi sono sempre vicino.
D- Fatti una domanda e datti una risposta. E’ un sistema semplice per dire quello che vuoi…
R- Come vedi gli italiani nel SX? Bene, solo gli impegni del mondiale motocross tolgono alcuni potenziali protagonisti del Supercross italiano. Del resto conto su Tony.
D- come vedi le piste italiane?
R- Bene , di un buon livello. A volte giuste, a volte però troppo facili per prepararci ad un europeo.
OK Davide, grazie di tutto.
Grazie a voi, ci vediamo in pista. Anzi vi aspetto a Bologna. Ciao!