MxNews.net scende in pista per provare la nuova nata di casa Honda destinata alla MX1.
E non solo: tester d’eccezione, il neo campione degli Internazionali d’Italia SX, Angelo Pellegrini.
Metti un GP d’Europa che si corre a Faenza, metti l’invito a rimanere in pista anche per il lunedi successivo per provare una moto in anteprima, metti la disponibilità di tutto lo staff Honda al completo e metti i panni di tester su Angelo Pellegrini ed il gioco è fatto: siamo saliti in sella alla Honda CRF450 MY 2013.
Dopo il primo approccio, una sistemata alle leve Angelo Pellegrini ha iniziato il suo “run” per testare questo nuovo modello. Giusto il tempo di prenderci confidenza, approfittare di scattare qualche foto al sempre spettacolare e “stiloso” pilota che ci siamo trovati seduti su un tavolo a raccogliere quelle che sono state le sue impressioni.
Angelo Pellegrini: “Al primo impatto, questo modello Honda, sembra “la solita Honda” ma una volta entrati in pista ci si accorge subito che le sensazioni sono diverse. Dopo poche curve, la moto è “tua” come se la guidi da qualche anno. È stata una sensazione stranissima, devo essere sincero, è la prima volta che mi capita di trovarmi subito a mio agio in pochi minuti. La differenza con la CRF450 con la quale ho vinto gli Internazionali d’Italia Supercross è notevole. Fin dai primi passaggi, anche se a velocità non sostenuta, le nuove caratteristiche del telaio ridisegnato si mostrano immediatamente. L’inserimento in curva è molto più preciso e con il passare del tempo, anche iniziando a “spingere” il comportamento della CRF ha assecondato perfettamente la velocità di ingresso in curva. Ho cercato subito di capire se questa caratteristica potesse avere dei riscontri anche curvando in “stile supercross” e cioè, cercando di spigolare il più possibile la curva per ripartire velocemente come se si trattasse di affrontare un rettilineo parallelo a quello precedentemente percorso. Il risultato è stato impressionante: la moto curva “su un fazzoletto” di terreno e si rimette in traiettoria in pochissimo tempo, senza far fatica e con una trazione ottimale. Anche se la pista di Faenza non ricalca le caratteristiche del supercross, posso capire che questa stabilità fa, e farà la differenza rispetto alle altre moto. Al giorno d’oggi, guidare una 450 è sempre più difficoltoso, sfruttarla in tutto il suo potenziale è quasi impossibile, soprattutto per i piloti meno esperti. Questa fruibilità di guida permette di sfruttare la moto in maniera migliore e di certo i risultati si vedranno, soprattutto sul cronometro. Rifacendomi sempre al supercross, la nuova impostazione di guida del “quattroemmezzo” di certo permetterà anche di arrivare a fine gara con un buon risparmio di energia fisica e su una finale che dura circa 20 minuti, durante i quali devi dare il 110%, sarà un buon vantaggio. Il motore, non ha una potenza esagerata, ma soprattutto, penso che non la dimostra. Paragonato ad altre moto della stessa categoria non penso che sia meno potente ma di certo la curva di erogazione è molto progressiva e questo aiuta molto soprattutto in uscita di curva. Unico “neo” se cosi possiamo dire, per quanto mi riguarda, avrei preferito un rapporto di trasmissione finale più “corto” in modo di poter girare anche nelle curve più lente in seconda marcia. La corona da 51 denti al posto di quella da 48, di serie, permetterebbe di usare il secondo rapporto del cambio anche nelle curve “da fermo” potendo modulare meglio la potenza del motore. Di serie, si “gira” bene anche con la prima velocità del cambio, ma la reazione del motore è sempre reattiva e poco modulabile, soprattutto per i meno esperti. Per quanto riguarda la nuova forcella, anche qui mi aspettavo qualcosa di diverso, ma non cosi tanto. Questo nuovo sistema a “aria” trasferisce sensazioni molto particolari soprattutto per il primo tratto di scorrevolezza della forcella. La taratura sembra veramente morbidissima e rimane facile pensare al fondo corsa anche su una minima asperità, ma in effetti non è cosi. La forcella ha una progressività impressionante e si indurisce gradualmente arrivando difficilmente a “pacco”. Certo, per le mie caratteristiche di guida e soprattutto per il supercross, la taratura standard è troppo morbida, ma per la guida fino a livelli abbastanza alti, secondo me può andar bene gia di serie. Anche l’ammortizzatore e il link posteriore, danno subito un gran feeling. La trazione è migliorata e la potenza arriva a terra senza mettere in crisi la ciclistica. Se dovessi fare delle modifiche per adattare questa moto a come sono abituato a guidare, cercherei di arretrare le pedane e avanzare leggermente le piastre forcella, per avere più spazio di movimento, ma questo è dovuto alla mia altezza e al modo come mi muovo quando guido. Per un pilota di altezza media, le cose sono tutte state messe “al loro posto”. Prima di salire in sella non pensavo a questo enorme cambiamento, avevo letto e sentito parlare di questo nuovo progetto della Honda, finalizzato a concentrare le masse tutte verso il centro della moto, ma che questa moto fosse cambiata cosi tanto non potevo di certo crederci. Dopo questo test, spero solo di poterla guidare in una pista di supercross il prima possibile.”
E allora, dato che ci siamo, con Angelo parliamo anche del suo presente e del suo futuro prossimo. Cosa stai facendo e cosa farai, a breve:“Il presente è ben definito, sto partecipando alla serie francese del Supercross e per il momento, sono veramente contento di come stanno andando le cose. Per definire il mio futuro, è ancora un po’ presto ma sto gia pensando a un ritorno in America. Prima di questo però, dovrò vedere il mio reale potenziale, quando mi confronterò con i “big” durante le gare più importanti in Europa come Bercy o Ginevra, poi, cosa molto importante, tornerò negli Stati Uniti a correre solo se avrò la possibilità di essere organizzato a dovere per fare un tentativo sull’arco di tutta la stagione. Lo scorso campionato ho solo “sentito il profumo” dell’America, ora vorrei assaggiarla a dovere. Il livello dei piloti di punta è altissimo, ma riuscire a far bene, cercando di entrare in finale tutte le gare per raggiungere un buon risultato, è alla mia portata, spero solo di avere la possibilità di poter provare avendo tutte le carte in regola.”
Grazie per il tuo tempo e grazie per averci messo a disposizione la tua competenza!
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