Sembra un bollettino di guerra…
Il Supercross USA è diventato una corsa al massacro.
La lista degli infortunati dopo metà campionato è impressionante e deve far riflettere.
Già al via della stagione Marvin Musquin ed Eli Tomac si sono fatti male, ma per fortuna hanno recuperato in fretta e sono regolarmente in gara cercando di recuperare su Jason Anderson, ma la lista dei piloti fermi per infortunio è davvero preoccupante.
Jake Weimer ha subito fratture alla mano ed al polso, Cole Seely ha subito fratture al coccige ed al bacino, Davi Millsaps infortunatosi pesantemente prima dell’inizio della stagione ha deciso di ritirarsi definitivamente dalle gare, Justin Bogle è fuori a tempo indeterminato per la frattura dell’omero e una vertebra, Josh Grant si è fratturato una gamba, Justin Barcia si è fratturato una mano, Ken Roczen ha terminato la stagione SX a causa dell’ennesima frattura ad un braccio.
Pe più recenti riguardano Justin Hill, che si è rotto qualche dito in una caduta paurosa ad Atlanta, Dylan Ferrandis ha riportato la frattura di un braccio e di un dente in una bruttissima caduta, Blake Baggett si è slogato un polso.
E questi sono solo gli infortuni ai piloti più popolari.
Quali sono le cause di questa impressionante serie di infortuni? Le cause non sono difficili da individuare: la potenza delle moto a 4T e la loro facilità di guida che porta i piloti ad essere troppo veloci su delle piste che ormai sono davvero estreme e pericolose, la lunghezza della stagione e la frequenza delle gare, tutte in fila con un calendario che concede ai piloti una sola pausa in occasione della Pasqua e nessuno spazio per recuperare da un eventuale infortunio portando i piloti a scendere in pista anche se non a posto fisicamente, rischiando ancora di più.
Difficile trovare un rimedio rapido ed efficiente che permetta di risolvere queste problematiche velocemente ed in modo definitivo: è vero che il Motocross ed il Supercross sono sport pericolosi, ma forse si sta davvero superando il limite del buon senso, in nome di uno show, che comunque è “zoppo” se accetta di sacrificare e perdere i suoi primattori.