Anche quest’anno sia la MX2 che la MXGP sono stati combattute: se in MX2 Kay de Wolf ha preso il controllo della situazione fin da subito, allungando nella prime gare per gestire in un modo o nell’altro il grande vantaggio accumulato, la MXGP è stata molto equilibrata tra Jorge Prado e Tim Gajser e, ad una gara dalla fine tutto è possibile e probabilmente tutto verrà deciso al termine dell’ultima manche.
Kay de Wolf si presenta all’ultima prova con 915 punti, 36 in più di Lucas Coenen. Se tutto fila liscio, l’olandese dovrebbe festeggiare il titolo già al termine di gara 1, quando gli basterà avere 26 punti di vantaggio ed assicurarsi matematicamente la vittoria senza fare troppi conti di chi ha vinto dove e quando.
Per il 19enne di Valkenswaard, sarebbe un fantastico regalo di compleanno, visto che proprio domenica, compie 20 anni. Compito facile? Diciamo in discesa: servono nervi saldi ed attenzione a non commettere errori grossolani. Basterà seguire il compagno di squadra ed accontentarsi di un piazzamento sia nella manche del sabato, che in gara 1 domenica.
La seconda posizione di Lucas Coenen non è attaccabile da Simon Laengenfelder, così come il suo terzo posto è assicurato visto che Liam Everts è fermo per infortunio. A sua volta il belga non deve temere per il quarto assoluto visto che Mikkel Haarup è lontano ben 91 punti con 26 lunghezze su Andrea Adamo. Nei top 10 non dovrebbe cambiare nulla, compresa la decima piazza di Ferruccio Zanchi che vanta oltre 30 punti di vantaggio su Thibault Benistant.
Discorso totalmente differente per la MXGP: Jorge Prado e Tim Gajser, dopo 19 GP e 57 manches corse, sono separati da soli 7 punti ed all’ultimo GP è stato lo spagnolo a ribaltare la situazione, riportandosi al comando della classifica, complice una giornata storta del pilota della Honda, che bilancia quella di Prado a Maggiora.
Tim Gajser deve attaccare e puntare a vincere tutte e tre le manches, deve vincere e basta! Ma non basterà: se Jorge Prado terminerà sempre secondo, i due finiranno a pari punti, ma il Campione del Mondo sarebbe lo spagnolo in virtù del maggior numero di vittorie di GP.
Due piloti diversi, due sportivi diversi, due stili diversi, due modi di approcciarsi differenti, futuro completamente differente.
Prado ha vinto più gare, Gajser è stato più costante forzando di più quando le condizioni si sono fatte complicate. Prado ha sfoggiato le sue partenze fulminee che gli hanno semplificato tante cose, Gajser ha quasi sempre corso in recupero dopo partenze che gli hanno complicato la gara. Due stili diversi ma egualmente efficaci: Prado più leggero e stiloso, Gajser più grintoso e “di forza”.
Jorge in procinto di lasciare la MXGP per trasferirsi in America, Tim che probabilmente correrà ancora tre stagioni e cercherà di incrementare il bottino dei titoli conquistati.
Due personaggi completamente differenti: lo spagnolo più “star”, lo sloveno si ferma del paddock con i suoi tifosi a cantare canzoni folkloristiche.
Due piloti che si rispettano, che lottano in pista ma a fine manche si fermano per darsi “il cinque”, cosa che non tutti fanno, che ci hanno fatto divertire in egual misura, che hanno alle spalle uno staff incredibile ed è un peccato che solo uno risulterà vincitore.
Nessuno dei due può fare calcoli, chi sbaglia è fottuto, nel vero senso della parola, anche perchè Romain Febvre, Maxime Renaux vorranno chiudere in bellezza un campionato sfortunato e, non dimentichiamoci di Jeffrey Herlings che, nonostante faccia parte della “Family”, in questi casi ha sempre fatto la sua gara senza farsi troppi problemi.
Si corre in Spagna ai margini di Cozar, una piccola cittadina di poco più di 1000 abitanti, comunque a casa di Jorge, dove lo aspetta la festa di addio davanti al suo pubblico che sicuramente darà qualche cavallo in più al suo polso destro.
Qualunque sia il risultato, godiamoci questo ultimo GP della stagione.