Oggi alle ore 10:00 nella chiesa di Santa Maria a Esanatoglia, l’ultimo saluto ad Enzo.
E’ tremendamente complicato salutare qualcuno per l’ultima volta, ma questa volta è particolarmente difficile, perchè si tratta di un amico come Enzo Tempestini, con il quale ho condiviso così tante trasferte, da dimenticare quante.
Bastava una chiamata “Giovedì sera arrivo” ed al venerdì mattina si partiva da Tarvisio verso il Nord e la destinazione poteva essere Germania, Rep. Ceca, Olanda, Belgio, ovunque ci fosse un GP, per migliaia di chilometri che abbiamo percorso insieme.

Ci sarebbero decine di aneddoti da raccontare ma uno mi è rimasto particolarmente nella mente: eravamo ad un GP di Teutschenthal, probabilmente era di sabato durante una sessione di prove. Durante una pausa si parlava di regolazioni della macchina fotografica: ISO, tempi, regolazioni ecc ecc. ma mi disse, “ricorda che alla fine conta il fotografo!”.
Ci trovavamo di fianco al salto che i piloti percorrono di ritorno dal finish line, i piloti della MXGP stavano rientrando in pista. Tony Cairoli, guarda Enzo, fa un cenno con la testa, quasi impercettibile, Enzo inforca la sua Nikon e Tonino tira una piega da paura guardando nell’obiettivo… Imbambolato, lo guardo e mentre lo sfanculo in tutte le lingue del mondo, guardo nel display la foto da copertina che aveva appena scattato e lui, “perculandomi”, mi dice con tanto di pernacchia “se poi ingrandisco, sono a fuoco anche gli occhi che mi guardano!”

Ecco, questo era Enzo Tempestini, con il cappellino bianco girato all’indietro, con la tee di cotone bianca a maniche lunghe anche con 40 gradi, con il suo ghigno irriverente e con la battuta sempre pronta.
Ciao Enzo, ci mancherai tanto, ma pensandoti ci farai sorridere.
Salutaci Stefano Spadavecchia…
Sandro, per la #GenteFuoriDalComune