Sarà un´edizione memorabile quella del 13 novembre prossimo, intensa e tutta da gustare dall´inizio alla fine. Per il trentennale del Supercross di Genova la Off Road Pro Racing ha voluto fare le cose alla grande, proponendo ai tifosi italiani un circuito all´altezza dell´avvenimento scaturito dall´esperto Armando Dazi e un programma intenso e carico di aspettativa grazie al qualificato parco piloti che si sfiderà all´interno del Palasport ligure.
Punta di diamante della manifestazione è il neo iridato MX1 Antonio Cairoli, pronto a farsi valere con la sua KTM ufficiale SX-F 350 anche all´interno delle piste artificiali e a sfidare gli specialisti americani ed europei che si schiereranno dietro al cancello di questa speciale edizione del Superbowl di Genova. Ad iniziare da Trey Canard, il protagonista del National 250 che lo ha visto laurearsi campione al termine di una tiratissima serie di gare. Il pilota del team Honda GEICO Powersports attraverserà l´oceano in compagnia del compagno di squadra 17enne vice campione SX Lites Costa Est Justin Barcia e dell´intramontabile Kevin Windham che oltre ad essersi assicurato il secondo posto nel Supercross dietro a Ryan Dungey è stato l´unico pilota ad aver spezzato la striscia vincente dell´ufficiale Suzuki nel National 450.
Recente mattatore al Motocross delle Nazioni di Denver con i compagni di squadra Dungey e Andrew Short, Canard è determinato a chiudere la stagione in bellezza puntando al gradino più alto del podio del Supercross di Genova.
«Sono estremamente eccitato – ha spiegato il pilota dell´Oklahoma – non solo perché mi sfiderò con dei validi avversari ma anche per il fatto che a parte le trasferte in Canada per me è la prima volta che esco dagli Stati Uniti. Pensare che oltrepasserò l´oceano mi rende molto emozionato».
Hai un´idea di cosa ti aspetta a Genova?
«Direi di si, ho guardato dei filmati della scorsa edizione e sembra una gara eccitante. La pista mi è sembrata un po´ diversa da quelle che abbiamo in America, ma le differenze non sono così tante e penso che sarà una gara divertente, non vedo l´ora di andarci».
Ti ritieni più competitivo nel motocross o nel supercross?
«Quando finisce il campionato di motocross sono carico per quello di supercross, e ora che finisce quello di supercross sono carico per quello di motocross, per cui non faccio molta differenza. Sono entrambe sfide in sella alla moto, ed è la cosa per me più importante. Che poi siano ostacoli naturali o artificiali non mi cambia molto, l´importante è essere competitivi e divertirsi ».
I tuoi pregi e difetti?
«Il mio punto di forza è la mia cocciutaggine, non mi arrendo mai, faccio tutto il possibile e mi impegno dalla partenza fino alla fine della gara. Probabilmente il mio punto debole è che ho qualche difficoltà nei sorpassi, ma ci sto lavorando sopra e miglioro continuamente».
Quali sono i tuoi piani per il prossimo anno?
«Correrò nel team ufficiale American Honda, sono contento, credo che sia la migliore squadra in circolazione».
Quando sei diventato un professionista?
«A 16 anni, quando ho disputato alcune gare al National».
Ti ha dato più soddisfazione il tuo primo titolo del 2008 o quello di quest´anno?
«E´ stato più bello quello che ho conquistato questa stagione perché ho dovuto lottare di più. Mi è piaciuto molto gareggiare con Pourcel, abbiamo fatto delle belle battaglie che però sono sempre rimaste nel pieno della correttezza, ci rispettiamo molto a vicenda ed è bello avere un rivale così».
Il tuo paese natale è l´Oklahoma, una regione che non ha una grande tradizione di crossisti.
«Praticamente hanno lasciato il segno nel motocross solo Guy Cooper e Robbie Reynard. Dalle nostre parti motocross non è molto diffuso, probabilmente perché le piste sono poche e l´inverno è molto freddo per cui è difficile girare in moto. Infatti quando devo prepararmi per la stagione Supercross mi trasferisco in California, per poi ritornare a casa durante l´estate».
Hai o hai avuto qualche idolo nel motocross?
«Sì, il primo è stato Robbie Reynard, perché è delle mie parti ed è un eroe locale. Poi vedo Ricky Carmichael, credo che ogni pilota americano sia un suo fan visto che è conosciuto in tutto il mondo».
Quali sono le tue ambizioni?
«Lasciare un segno nel nostro “mondo”, essere conosciuto come una brava persona e possibilmente come un campione».
Hai qualche hobby?
«Mi piacciono gli sport in genere, ma a parte quelli che pratico per allenarmi quando ho tempo mi piace guidare le macchine che si usano per costruire le piste di motocross».
Cosa ti piace e cosa non ti piace della vita?
«Sono contento di così come è ora, prendo le cose come vengono e penso che se se succede qualcosa di brutto si può cambiare in qualcosa di meglio».