PHILIPPAERTS: 9 Insieme a Cairoli, Pourcel e Rattray dà vita alla gara più bella dell’anno, una lotta di nervi e grinta che lo vede primeggiare in un finale a dir poco rocambolesco. Non è più veloce degli altri, ma è il più determinato, ed è proprio questa incredibile voglia di vincere che lo spinge a rischiare il tutto per tutto nell’ultima curva, a tenere spalancato anche in mezzo alle reti è questa voglia di vincere che gli consente di conquistare il terzo GP consecutivo, di salire in seconda posizione in campionato ed affermarsi come principale (anche se lontanissimo) contendente di Pourcel.
C. POURCEL:
CAIROLI: 7 Il terzo grande protagonista di giornata diventa anche il terzo pilota in campionato: colpa di una vittoria sfumata in modo paradossale e, soprattutto, di una rimonta disordinata e piena di intoppi. La trasferta svedese non è stata prolifica come l’anno scorso, ed ancora una volta Tonino ha seguito il tema ricorrente di questa sua stagione: sontuoso in una manche (a scelta, prima o seconda non fa differenza), arruffone nell’altra. Adesso le cose si complicano maledettamente.
SEARLE: 8 Il ragazzino si sta facendo largo di prepotenza, ed ha difeso coi denti quel posto sul podio che si era sudato nella gara di casa. In particolare ha colpito la rimonta di gara-2, grazie alla quale è riuscito a strappare il terzo posto a Guarneri proprio nel giro finale.
RATTRAY: 7 Combattere contro gli indemoniati avversari della MX2 è già di per sé difficilissimo, farlo con una caviglia massacrata è praticamente impossibile. Onore al merito di questo sudafricano tostissimo, che ancora una volta ha voluto giocare in attacco quando molti non sarebbero andati neanche in panchina.
DE REUVER: 6 Fa il suo onesto compitino, nulla più. Comprensibile che sia demoralizzato, che abbia capito di aver perso la sua grande occasione e che in KTM cominciano ad essere stufi delle sue stagioni a metà, ma se si trova in questa situazione è quasi esclusivamente colpa sua.
GUARNERI: 5,5 Appellarsi alla sfortuna stavolta è un po’ difficile: il Pota ha pasticciato, e non poco. Nella prima manche, quando ha fatto spegnere la moto per non tamponare Philippaerts (nessun retaggio di Teutschenthal, altrimenti non avrebbe inchiodato semplice azione di gara) e dopo un paio di giri si è ritirato, ma soprattutto nella seconda, quando aveva per le mani un fantastico piazzamento sul podio ed ha vanificato tutto all’ultimo giro precipitando al sesto posto. Se non altro è andato forte, ma questo non lo abbiamo scoperto oggi.
SWANEPOEL: 7,5 Dal Giappone si è svegliato, e adesso riesce ad inserirsi stabilmente nelle prime dieci posizioni. Avanti di questo passo la classifica si scala velocemente. Complimenti anche al team Molson, che schierando Gareth e Searle quest’anno si sta decisamente imponendo come squadra rivelazione.
CHIODI: 5,5 Con due settimane in più per recuperare dall’infortunio, Chicco ha colto risultati sulla stessa linea della gara precedente. Probabile (e nel caso comprensibile) che sia un po’ demotivato, ma sinceramente ci si aspettava qualcosina in più.
PELLEGRINI: 6 Ad inizio stagione faticava ad entrare nei 30, adesso invece riesce a qualificarsi con costanza, e qualche volta va anche a punti. Questo significa metterci voglia, essere determinati, e migliorare di gara in gara.
GUNDERSEN: 5 E’ l’ombra del pilota capace di vincere d’autorità la prima manche di Bellpuig. Non si sa di preciso che problemi abbia, ma anche stavolta in gara-1 era spuntato bene per poi perdere inesorabilmente terreno.
MACKENZIE: 5 Pasticcia, tanto per cambiare, in gara-1, senza riuscire a rimediare nella seconda uscita. Il risultato è un’altra gara anonima e la top five del campionato che si allontana sempre più. Sugo is so, so far…