Ritornano le pagelle di Alessandro Castellani, ecco la MX2
PHILIPPAERTS: 9 La splendida galoppata di gara-1 e la fuga in testa di gara-2 avevano fatto sognare una nuova, folgorante doppietta. Ci si è messo di mezzo Cairoli ma in fin dei conti c’è ben poco da lamentarsi: nel trittico di giugno bulgaro – italo – britannico David è stato nettamente il migliore, ha ritrovato la serenità, ha conquistato due GP e si è rilanciato prepotentemente in classifica. Adesso deve continuare con questa convinzione, perché insieme lui e Tonino possono rubare molti punti a Pourcel.
CAIROLI: 8,5 Una prima manche decisamente sotto le attese, corsa sempre nelle posizioni di rincalzo senza un acuto degno di un campione del mondo. Proprio quando il titolo sembrava aver preso il volo per
SEARLE: 8 La gara di casa accende definitivamente la stella del giovane Tommy, che conquista il podio ed il cuore dei tifosi con una seconda manche grintosissima. Fino a questo momento è senza dubbio il “rookie of the year”, e se consideriamo che negli ultimi due anni questo premio l’hanno vinto Cairoli e Pourcel possiamo cominciare a preoccuparci già da adesso.
C. POURCEL: 7 Il primo sbaglio “pesante” dell’anno per il leader del campionato, che al di fuori della cattiva partenza e conseguente caduta in gara-2 è stato impeccabile come al solito. Adesso bisogna vedere se è stato solo un incidente di percorso oppure l’enfant prodige ha davvero cominciato a sentire la pressione.
MACKENZIE: 7 Stessi risultati di Searle, che gli ruba il podio per la discriminante della seconda manche. Nella prima gara è lui che scalda gli animi dei già calorosissimi tifosi inglesi, assolutamente in delirio durante il suo attacco alla seconda posizione detenuta da Aubin (poi divenuta terza per il sorpasso di Pourcel) nella seconda uscita si limita ad una corsa regolare, senza acuti, conclusa in ottava posizione a chilometri di distanza dai primi.
NUNN: 5 Chiudiamo il discorso sui piloti inglesi parlando del veterano, quello da cui i tifosi si aspettano i risultati in attesa della crescita dei più giovani. Generalmente in casa Nunn fa sempre bella figura, e spesso riesce anche ad inserirsi nella lotta per la vittoria, ma stavolta si è nascosto in mezzo al gruppo senza mai riuscire ad emergere. Forse non ce ne siamo accorti, ma Carl ha già passato il testimone.
GUARNERI: 7 Una prima manche fantastica, corsa col cuore e col cervello e terminata in quarta posizione. Al via di gara-2 sembra finalmente che il brutto periodo sia alle spalle, ma il povero Pota commette un errore che lo fa retrocedere in dodicesima posizione, poi viene centrato da Swanepoel e non può fare altro che ritirarsi. Ha dimostrato di non aver mollato, e se continua con questa convinzione prima o poi arriverà il risultato a sensazione.
GUNDERSEN: 7 Lo spunto di gara-1 fa sperare in un ritorno del Gundersen formato Zolder – Bellpuig, ma una scivolata lo riporta ancora una volta indietro. Rimedia un quinto e sesto posto, punti importanti che lo portano di nuovo vicino al podio anche se avrebbe potuto ottenere di più è un segnale confortante.
CHIODI: 6,5 Non è facile recuperare da un infortunio se ogni domenica ci corri sopra, ed ogni ambizione di classifica è ormai tramontata, ma il termine “mollare” Chicco non sa neanche come si scrive. In Svezia starà meglio, e forse lo rivedremo a battagliare coi primi.
RATTRAY: N.G. Per lui vale lo stesso discorso di Chiodi, solo che si è fatto male più tardi. Si vede chiaramente che soffre, altrimenti lui è un altro che a mollare ci pensa molto difficilmente il mondiale è praticamente andato, bisogna vedere se troverà la forza di tornare a vincere.
DE REUVER: 3 Lui, almeno ufficialmente, di problemi fisici non ne ha, per cui è inammissibile vederlo passeggiare ai margini della zona punti, anche se la moto non è a posto. Fino a due settimane fa aveva un mondiale da vincere, adesso se non si sveglia ha una reputazione da salvare.