Ecco l´ “Un & Down” di Enzo Temepstini riferito a Matterley Basin
Antonio Cairoli
Aggettivare Cairoli diventa impresa sempre più ardua e difficile. Mai come tanto è arduo pensare di batterlo in pista. Dopo il doppio “zero” della Svezia (sfiga totale), presenta il conto a tutti con 4 GP vinti di fila conquistando 7 manche su 8 disponibili (e un secondo posto). Scusate se è poco.
Inavvicinabile
Max Nagl
Risalito in sella alla “K” soltanto a Loket, si prende il lusso di dimostrare ancora una volta il suo reale potenziale partendo sempre tra i primi e battagliando a lungo con il suo “giuda” De Dycker che gli ha “scippato” il posto nella squadra ufficiale. Qualcuno ci ripenserà?
Vendicativo
Paulin Gautier
Risale a podio dopo cinque GP di astinenza. Da due gare non è più seguito da Yves Demaria e si autogestisce. I risultati gli danno ragione.
Tornato
Ken De Dycker
Soffre la presenza di Nagl e commette troppe leggerezze nelle due manche. È un pilota rinato ma deve gestire meglio la pressione.
Emotivo
Clement Desalle
Troppo poco per essere il contendente al titolo di Cairoli. Paga 25 punti a Cairoli in un solo colpo e in un momento cruciale della stagione. Deve togliere la ruota e rimettere la “catena” che forse è scesa troppo presto nella testa del belga.
Deconcentrato
Chris Pourcel
Genio e sregolatezza e non finiremo mai di dirlo ma questa volta ha passato il limite. Soliti “acciacchi” non ben identificati per il francese che nelle due manche inglesi è sembrato l’ombra di se stesso. In gara 2 (sedicesimo) subisce l’onta del doppiaggio da parte di Cairoli.
Da campionato italiano cadetti.
Davide Guarneri
Il “pota” raggiunge il miglior risultato di stagione su un tracciato che si dimostrava favorevole alle sue caratteristiche. Nelle due manche si è visto combattivo e motivato a far bene e per una volta ha tirato dritto davanti a se, senza girarsi indietro e combattendo fino all’ultimo giro. Aria di rinnovo di contratto anche per lui, speriamo che non sia solo questo a fare la differenza.
Ritrovato
Tommy Searle
L’aria di casa fa bene al rampante britannico che si aggiudica la seconda doppietta di stagione (dopo il Brasile) e induce Herlings all’errore nel tentativo di recupero. Due partenze al vertice che gli hanno facilitato il compito. Recupera solo 6 punti all’avversario ma gli ha stampato in faccia un bel “Tommy c’è”.
Orgoglioso
Jeffrey Herlings
Si è presentato in Inghilterra con la scritta “ragazzo selvaggio” sopra la bandiera inglese stampata sul posteriore dei suoi pantaloni. La sua spavalderia questa volta non ha pagato e si è dovuto inchinare alla maggiore consistenza di Searle che lo ha portato per due volte alla caduta nelle fasi finali delle due manche. Cadute prive di conseguenze che comunque poteva e doveva evitare.
Rischia tutto
Zach Osborne
Secondo podio consecutivo per lo yankee che ritrova ritmo e velocità dopo il suo rientro in Svezia. Ci mette un po’ a carburare ma l’americanino dimostra di saper girare il gas dalla parte giusta.
In recupero
Arnaud Tonus
Dopo la doppia battuta a vuoto di Loket, si ritrova e conclude le due manche in sesta posizione. Non è un risultato eclatante ma lo abbiamo visto guidare più fluido e convinto.
Sta tornando
Alessandro Lupino
Forte di un accordo con la Kawasaki per il prossimo anno, non avverte la pressione delle voci che danno l’Husqvarna in “ritirata” ma nella gara inglese fa segnare il suo peggior risultato di stagione. Caduta e rimonta (prima manche) e rete verde (impigliata nella ruota posteriore nella seconda manche) sono un mix che ubriaca peggio della birra inglese più alcoolica.
Deve smaltire
Andrea Cervellin, Ivo Monticelli
Hanno combattuto su un terreno favorevole allo stile italiano e sono arrivati piccoli segnali di miglioramento. Le partenze lasciano parecchio a desiderare.
Lavorare gente, lavorare.
Giacomo del Segato, Samuel Zeni
Entrambi fuori dalla zona punti. Del Segato aveva dato segni di ripresa a Loket (ma la caduta della domenica mattina lo aveva mandato quasi KO) e in Inghilterra non è riuscito a ritrovarsi. Zeni invece, che a Loket era stato protagonista di una strepitosa qualifica e due ottime manche, a Matterly Basin è ritornato nell’anonimato.
Lunatici