Che dire di Ferruccio Zanchi? Il giovane toscano preferisce lavorare sodo, piuttosto che condividere troppe cose sui social. Sapevamo che durante l’inverno aveva lavorato duramente e che da lui c’era da aspettarsi qualcosa di positivo. In argentina “Ferro”, ha semplicemente avuto una giornata storta ed un dito dolorante gli ha complicato ancora di più la trasferta che comunque non gli ha fatto perdere le motivazioni.
A Cozar in gara 1, è partito davanti a tutti e non si è mai girato: è sembrato glaciale ed anche quando Liam Everts ha iniziato ad avvicinarsi, il pilota della Honda ha ripreso subito il margine di vantaggio, guidando senza errori, mantenendo la concentrazione fino alla bandiera a scacchi che l’ha visto vincere la sua prima manche della carriera in MX2. In gara 2 si è complicato la vita con una partenza non ottimale che gli ha fatto prendere subito badilate di fango, tanto che alla prima curva era tra gli ultimi, ma sorpasso dopo sorpasso, è risaliti fino all’ottavo posto senza commettere errori. Un grande risultato per “Ferro” e per HRC che sta lavorando duramente per essere al top anche in MX2.
Ferruccio Zanchi: “È stata una giornata davvero bella oggi e la ricorderò per il resto della mia carriera. La pista mi piaceva ma il meteo l’ha resa davvero difficile e non è mai facile guidare su questi terreni. Sapevo che dovevo partire bene ed è quello che sono riuscito a fare in gara 1 con l’holeshot e senza mai voltarmi indietro. Avevo un po’ di pressione, ma sono rimasto concentrato, ho trovato traiettorie giuste ed ho vinto la mia prima gara. La seconda manche è iniziata male, ero molto indietro e non ero sicuro di come sarebbe andata a finire, ma ho continuato a spingere ed i tempi sul giro erano buoni, sapevo che stavo raggiungendo i piloti davanti a me e ogni sorpasso mi dava una spinta in più. Quando mi hanno detto che ero a podio, ero felicissimo e non posso ringraziare abbastanza tutto il team e tutti i miei sponsor. Non è stato facile, ma abbiamo lavorato tutti duramente e questa è una bella soddisfazione.”