Alcune volte, quando valutiamo se pubblicare o meno un articolo come quello che ha riguardato Ducati, sappiamo benissimo che diamo il via a un’escalation di pettegolezzi e fantasie che non sentirete nemmeno dalle parrucchiere più impiccione e scatenate.
Il 26 Settembre abbiamo pubblicato l’articolo che riguardava Ducati e sulla possibilità che l’azienda che ha sede a Borgo Panigale, avesse scelto il suo uomo immagine (e non solo). Se l’avete perso, fate click qui di seguito.
Abbiamo lasciato agli altri l’incombenza di fare nomi e cognomi: preferiamo come sempre rispettare i contratti esistenti e cercare di non mettere in difficoltà nessuno. Di certo, coloro che hanno fatto il nome di Antonio Cairoli, si sono assunti l’onore dello “scoop” ma anche l’onere e la responsabilità di legare un professionista sotto contratto, ad un marchio differente da quello che attualmente rappresenta e, certamente non hanno ricevuto alcuna conferma dal diretto interessato. Ad oggi, non esiste alcuna conferma di un contratto firmato.
Quindi, visto che il nome è stato fatto e che non è un segreto il fatto che Ducati abbia cercato TC222, cavalchiamo l’onda ed approfondiamo, cercando di capire perchè Antonio Cairoli, dovrebbe lasciare il gruppo KTM e passare alla Ducati.
L’unica risposta plausibile è “il ruolo” di Antonio Cairoli: nato il 23 Settembre 1985 (38 anni appena compiuti), non è “vecchio”, non è nemmeno un ragazzino da EMX, ma sappiamo quanto ami stare sula moto ed essere attivo. Testare, sviluppare, girare insieme ai ragazzi del team, sono tutte cose che Tony ama fare. Non ama di certo essere relegato al ruolo di ambassador per andare sul podio a ritirare i premi. Da questo punto di vista, sembra che in KTM questa “esigenza” di Tony non venga recepita ed il 9 volte Campione del Mondo, vorrebbe una “vita un po’ più movimentata”.
Sappiamo che Tony avrebbe desiderato prendere il via a qualche gara negli USA, che dall’altra parte dell’oceano avrebbero gradito (e richiesto) la sua presenza, ma in Austria non hanno voluto “sentire”. Ed Antonio ci è rimasto male.
Un ruolo più attivo, un progetto da sviluppare, una moto da mettere a punto con l’amico Alessandro Lupino e, perchè no, quello di Team Manager attivo insieme a qualche altro “amico” di vecchia data, potrebbe spingere veramente Tony a cambiare colori ed affrontare una nuova ed entusiasmante sfida per il futuro.
Quando Tony ha annunciato il suo ritiro, ci è sembrato che sia stato parecchio “forzato” perchè, conoscendo Tony, ci riesce difficile vederlo senza la moto da cross.
Sinceramente, da italiani, ci piacerebbe vederlo a capo di questo progetto nato a Borgo Panigale.
E poi, i tortellini sono meglio dei wurstel….