Il nostro tester Roman Jelen ha provato le Honda CRF 2025 sulla pista di Max Land.
Per la prima volta, la casa alata presenta le novità sia sulla 450 che sulla 250: negli anni passati, il rinnovamento arrivava per la 450 e la stagione successiva toccava alla 250, questa volta i modelli sono completamene nuovi: telaio, sovrastrutture, elettronica, sono nuovi su entrambe le moto!
Qui di seguito il testo e poi il video.
Si ringrazia Honda Red Moto per averci messo a disposizione le bellissime CFR 2025, Davide Messora per le foto ed il video e Max Land per averci ospitati.
Il telaio è nuovo è comune ad entrambe le moto e punta a migliorare la stabilità in genere: è stato riprogettato per il 70% e deriva dall’esperienza accumulata da piloti come Tim Gajser e Ruben Fernandez in MXGP: aggiornate di conseguenza tutte le sovrastrutture, le sospensioni Showa e l’impianto frenante anteriore con pinza Nissin a doppio pistoncino. Entrambi i motori adesso generano più grip e trazione attraverso le impostazioni riviste dei sistemi di aspirazione/scarico e dell’iniezione PGM-FI. Arriva anche il controllo di trazione Honda Selectable Torque Control (HSTC) su 3 livelli insieme al Launch Control e all’Engine Mode Select Button (EMSB).
Ecco cosa ne pensa Roman Jelen.
“Partiamo dal presupposto che le moto hanno lo stesso telaio, le stesse sospensioni e sovrastrutture, per cui sono identiche: la differenza la fa il motore. Il telaio ora più rigido che porta le nuove Honda ad essere più ferme e bilanciate quando le metti alla frusta, le plastiche sono identiche a quelle usate in gara dal Team HRC quindi la moto risulta perfettamente lineare e liscia, senza spigoli che permettono ogni tipo di movimento. Entrambe hanno un nuovo impianto frenante all’anteriore, potente ed anche quando agisci sulle leve con decisione, non fa una piega. La differenza sostanziale tra le due moto, a prima vista è la frizione, idraulica sulla 450, a filo sulla 250.”
“Per quanto riguarda la 250, dopo una sistemata alle leve, il primo impatto con la sabbia del tracciato Pro di Max Land, dove le 250 soffrono un po’, è arrivato dal motore che è stato una bella sorpresa: pur abbassando i decibel, non risulta “strozzato” per rispettare i 109 dB, ma spinge molto bene. Il nuovo albero ed il flusso dell’aria grazie al nuovo airbox, rendono il motore più silenziosa, più pronta ed in grado di girare più in alto regalando una maggiore potenza anche insistendo sulla stessa marcia, un miglioramento sostanziale rispetto al modello precedente che richiedeva una cambio di marcia. Le nuove piastre irrigidiscono la moto e le sospensioni grazie alle nuove Showa ed al nuovo mono che lavora su un leveraggio, anche questo irrigidito, sembrano ben settate e sincronizzate per lavorare insieme. La ciclistica è come sempre fenomenale del resto il detto “Honda è Honda” trova ancora una volta riscontro molto positivo e la moto è davvero una bicicletta ed è facilissima da guidare. Parlando delle tre mappature, adattano la moto sia al pilota amatore che al pilota più esperto: la moto è l’ideale per chi si vuole divertire, indirizzata alla grande massa come da politica che da sempre distingue la casa giapponese: è dolce, divertente, maneggevolissima, guidabilissima e permette anche ai piloti che danno più gas di prendersi delle bello soddisfazioni. Per chi chiede prestazioni al top, per il motore ci sono margini di miglioramento ricorrendo a qualche accessorio aftermarket, ma la ciclistica è davvero incredibile. Il traction control, personalmente non lo utilizzerei, comunque aiuta l’amatore e la moto, naturalmente va un po’ meno.
L’impressione sulla 450 è simile: moto compatta, filante, con la differenza della potenza e del “peso” del motore di cubatura maggiore. La 4 e mezzo anche se non è stata sconvolta, risulta diversa nell’erogazione: il motore risponde in modo totalmente differente. Ora è più smooth, non da più la “botta” e, la moto risulta più gestibile e guidabile, risponde meglio specialmente all’uscita delle curve. Grazie alla nuova canalizzazione dell’aria data dall’airbox e le nuove mappature, il motore ora allunga sensibilmente di più. La moto è più rigida ma è più facile. Le sospensioni standard, a mio giudizio personale, vanno regolate un po’ meglio per “lavorare insieme”, la moto è comunque più stabile. Le mappature sono ancora indirizzate all’amatore e permettono la personalizzazione secondo le necessità di chi la utilizza. Una moto al top da molto tempo,
Da segnalare che i due modelli montano gomme differenti tra Pirelli e Dunlop, ma è una delle prime cose soggette ad usura e vengono cambiare in base alle preferenze.”