Non sono assolutamente pagelle di tipo calcistico, ma sono le impressioni, di chi ha vissuto il GP di Valkenswaard a stretto contatto con i piloti, nel paddock prima e dopo la gara e da bordo pista quando si dava il gas. Inauguriamo la rubrica “Ud &amp Down” che ci farà compagni per tutta la durata del Campionato del Mondo Motocross 2012.

Campionato del Mondo Motocross 2012 Round #01 Valkenswaard – Olanda

Niente di nuovo (o quasi) sul fronte occidentale!
Parafrasando il titolo del romanzo di Erich Maria Remarque facciamo il punto della situazione dopo il primo GP di stagione disputato a Valkenswaard nel weekend scorso.
Cairoli e Herlings hanno vinto, e dove sarebbe la novità?

Ma affrontiamo nel dettaglio le situazioni…

Monsterine.

Una bella ventata di bellezza anche se di vento (e gelido) ne abbiamo dovuto sopportare parecchio. Da “bere” tutte di un fiato.

MX2

Jeffrey Herlings

Il ragazzino olandese (18 anni a settembre) aveva gia dato dimostrazione di forza a Valkenswaard nelle edizioni 2010-2011 e si è portato a casa la terza doppietta consecutiva sul nero sabbione olandese. Il “dopo Roczen” è gia iniziato e la KTM può dormire sonni tranquilli per quanto riguarda la leadership della MX2. Solo Herlings potrà battere Herlings in questo campionato. Tutti lo sanno (ad iniziare da Stefan Everts che lo gestisce), tutti sono consapevoli che “The Bullet” è una testa calda e in una stagione lunga, con 32 manche da disputare, ogni distrazione potrebbe costargli cara. La sua classe e la sua velocità non si discutono. La sua capacità di autogestirsi, un po’ meno.
Un missile.

Joel Roelants
Sembra quasi rinato dopo essere approdato al team ufficiale Kawasaki. Nelle due manche olandesi ha dato dimostrazione di aver lavorato duramente nel corso dell’inverno e i risultati gli hanno dato ragione. Una ragione che ha anche superato le attese di tutti, forse anche le sue. Nell’economia del campionato potrebbe essere un cliente scomodo per molti e su parecchi circuiti. Joel, dovrà guardarsi bene dai tracciati duri che gli hanno sempre procurato spiacevoli sorprese.
Da tenere d’occhio.

Tommy Searle
Stesso risultato di Roelants (secondo e terzo) ma penalizzato dalla discriminante di gara 2 e si deve accontentare del terzo gradino del podio. Valkenswaard non è terreno di conquista per lui e lo sapeva bene. Cercherà in tutti i modi di rendere vita difficile a Herlings per il discorso “mondiale” ma è per lui che si prospetta vita ancora più difficile per difendersi dagli attacchi del compagno e della nutrita schiera di giovani arrembanti che non lo molleranno un attimo da qui a fine stagione.
Outsider di lusso.

Jeremy Van Horebeek
Attaccante di “riserva” dello squadrone KTM, “The Jerre” si è dato da fare alla grande limitando i danni su un terreno dove invece poteva aspirare a ben altro. La spalla ancora non è al 100% e il belga non vuole di certo compromettere tutto ancor prima di iniziare a fare sul serio. A vederlo non sembra “soffrire” il fatto di essere chiaramente indicato come seconda guida in KTM, ma di certo vorrà ripagare con ottima “moneta” i suoi detrattori che lo danno come il “non vincente” di turno.
Sornione.

Jordy Tixier
Altro prodotto della “fucina” francese, dopo l’apprendistato dello scorso anno si è presentato in gara con il fare di un consumato campione. Titolo di campione europeo e mondiale 125 nel 2010, tredicesimo nel campionato MX2 del 2011, il ventenne francese potrebbe dare enormi soddisfazioni a chi l’ha voluto in seno alla squadra ufficiale. Per ora ha raccolto la sua migliore prestazione iridata e si attesta al quinto posto della generale dopo un GP corso sul terreno che proprio non digerisce o meglio, non digeriva fino all’inizio della “cura Everts”.
Sorprendente.

Max Anstie – Alexandr Tonkov
Con il passaggio del Team Gariboldi alla Honda, torna la presenza “pesante” della casa alata anche nella MX2. I due portacolori del team milanese hanno fatto vedere ottime cose anche se a fortuna alterna. Il “pel di carota” Anstie ha messo in pista tutto il suo agonismo ma ha dovuto fare i conti con una caduta in avvio di prima manche che lo ha costretto al recupero. In gara 2 ha conquistato un grandioso quinto posto alle spalle dei fenomeni della sabbia. Dalla prossima gara si candida di diritto a posizioni di vertice. Per il russo oramai trapiantato stabilmente in Italia, eccezionale il settimo posto della prima manche al quale però ha fatto da “contro altare” il ventesimo posto della seconda prova a causa di un problema allo scarico della sua CRF 250.
Attenti a quei due.

Alessandro Lupino
Risolti i problemi di gioventù della sua Husqvarna TC250 factory, il nostro “Lupo” si appresta a una stagione che per lui dovrebbe essere quella della svolta. Fresco vincitore degli Internazionali d’Italia 2012, Alessandro ha compromesso la gara con la caduta alla prima curva della qualifica del sabato e a causa di un non meglio specificato problema “di concentrazione”. La sabbia di certo non è il suo forte ma in gara Alessandro ha alternato momenti di esaltazione a momenti “tranquilli” che hanno dimostrato un potenziale nettamente superiore rispetto al tredicesimo posto conquistato in entrambe le manche.
Potenzialmente forte.

Ivo Monticelli, Alessandro Battig, Giacomo Del Segato, Andrea Cervellin, Samuel Zeni.
La nutrita pattuglia azzurra dei giovani c’era ma non si è vista. La sabbia olandese non perdona e di certo questi ragazzi dovranno fare immediatamente tesoro del verdetto della pista. Nel campionato delle nuove leve, l’Italia del cross arranca ancora. Le speranze di poter far bene ci sono, dobbiamo tramutarle in motivazioni e risultati. Gambe in spalla ragazzi!
Non pervenuti.

MX1
Antonio Cairoli
Le chiacchiere stanno a “zero”. Quando si tratta di campionato del mondo, di sabbia e di tecnica di guida, non ce n’è per nessuno. Tony non ha sbagliato una virgola in quel di Valkenswaard. Vittoria a mani basse nella qualifica del sabato e giro veloce. Vittoria in gara 1 dopo essere scattato in testa al gruppo (sempre con il giro veloce a suo vantaggio) e vittoria in gara 2 con un giro “stratosferico” di 3 secondi migliore di quello di Desalle, secondo al termine della gara. Gli internazionali d’Italia avevano dimostrato ben altro, ora Tony è chiamato alla controprova sul “duro” di Sevlievo in Bulgaria fra due weekend. Una gara che sembra più un “appello” per gli altri che una controprova per il cinque volte campione del mondo.
Semplicemente fantastico.

Clement Desalle
L’unico che durante l’inverno ha fatto parlare poco di se. Pre-tattica forse, ma di certo non è servita. Il belga ha provato a contenere Cairoli ma senza successo. A Valkenswaard, arrivare due volte secondo dietro a Cairoli è stato il massimo che potesse fare, ma di certo sperava in qualcosa di meglio. Ora si cambia terreno e il pilota ufficiale Suzuki è veloce anche sul duro.
Combattente.

Steven Frossard
Ha vinto gli Internazionali d’Italia per la seconda volta e si presentava in gara come uno dei più accreditati antagonisti di Cairoli. Steven veloce e determinato fin dai primi turni di prove, in gara ha commesso qualche errore di troppo a dimostrazione che era al “limite”. Anche per lui i terreni sabbiosi non sono proprio quelli più congeniali al suo stile di guida e di certo si sarà messo ad affilare “le armi” per la gara in Bulgaria.
Pretendente al titolo.

Gautier Paulin
Altro cavallo di razza francese che ha fatto il suo ingresso in MX1 in pianta stabile, dopo aver dimostrato nelle ultima gare dello scorso anno che la cilindrata maggiore è più adatta alla sua stazza. Forse ha peccato in un eccesso di “confidenza” con il tracciato e con la notevole potenza dalla sua Kawasaki ufficiale ma per lui si prospetta una stagione di vertice.
Outsider ma non molto.

David Philippaerts
Al rientro nelle gare del mondiale dopo circa nove mesi dall’infortunio agli avambracci, David ha dimostrato di aver ripreso bene la condizione fisica. Il livello è talmente alto che anche una piccola percentuale di “mancanza” porta inesorabilmente a dover correre in difesa e David è stato costretto a prendere con le “molle” il primo GP di stagione, in attesa di riprendere definitivamente confidenza con il ritmo di gara del torneo iridato. La caduta al via della seconda manche lo ha costretto ad un recupero al di sopra delle sue attuali forze ma il “guerriero” non si è di certo risparmiato dimostrando la sua solita tenacia.
Agguerrito.

Ken De Dycker
Il gigante buono sembrava avesse abbandonato le gare e invece eccolo che si ripresenta a Valkenswaard in sella alla KTM 450 Factory a sostituire Max Nagl. Dopo le deludenti prestazioni di fine 2011 quando ha anche saltato gli ultimi 3 GP, “Keeno” è riapparso motivato e grintoso come sempre. La motivazione in “orange” di sicuro gli avrà ricaricato le batterie, speriamo solo che questa carica duri fino a fine stagione.
Sorprendente.

Evgeny Bobryshev

Il russo è arrivato in gara in condizioni ottimali e con una moto “superfactory” da fare invidia ai… giapponesi. Forse la foga di voler far bene, subito e a tutti i costi, forse qualche piccolo errore d’inesperienza, Evgeny si è complicato la vita gia dalle prove della domenica mattina con una caduta che gli è costata una forte distorsione al pollice della mano destra. Rinfrancato dal fatto che le radiografie avevano escluso fratture, “Bobby” è partito in gara con la voglia di strafare e probabilmente ha pagato troppo caro il prezzo del biglietto di questo suo ingresso in pista, rimediando una caduta di quelle che potevano lasciare il segno. Alla fine dei giochi ha incamerato soltanto pochi punti in gara 2, corsa quasi al di sopra delle forze, ma per uno che dovrebbe puntare al titolo di “contendente alla corona” un inizio che lascia un po’ a desiderare.
Deconcentrato.

Fratelli Pourcel
Non pervenuti…

Davide Guarneri, Matteo Bonini, Pierfilippo Bertuzzo.
Hanno raccolto 12 punti in totale il “Pota” e 7 il “Boni”. Due risultati non esagerati, per altri due italiani in gara nel sabbione olandese. Dopo gli Internazionali, ci si aspettava di più da Guarneri mentre per Bonini, dopo un anno di assenza dal mondiale, il beneficio del “dubbio” è d’obbligo. Sevlievo è un terreno a loro più congeniale, mancano meno di due settimane al primo appello. In gara e al debutto iridato in MX1, Pierfilippo Bertuzzo che ha fatto i conti con due realtà durissime: il livello del mondiale e la sabbia di Valkenswaard. Deve svegliarsi presto da quello che per lui può essere stato un “brutto sogno”. 
Devono riprend
ersi e possono farlo velocemente.

 

Appuntamento con “Up &amp Down” al GP di Bulgaria di Sevlievo.

 

 

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