Siamo di ritorno dall’ottavo GP di stagione, quello che ha segnato il giro di boa del campionato 2011, quello che ha dato inizio alla “discesa” verso l’assegnazione dei titoli iridati e siamo in procinto di prendere proprio questa “discesa” che partirà da Teutschenthal, in Germania nel prossimo week end. A questo punto della stagione, un’analisi di come siano andate le cose fino a questo momento, è d’obbligo. Nelle due cilindrate, è palese, si stanno verificando due condizioni diverse: se nella MX2, è chiaro lo strapotere di Roczen, nella MX1 non è invece ancora chiaro chi è, o sarà, in grado di fare la differenza da qui a fine stagione. Herlings le sta provando davvero tutte per contrastare il tanto “odiato” nemico Roczen che, da questa stagione, si è inserito nella squadra KTM della quale lui faceva già parte. Il terzo incomodo, per ora, Tommy Searle, ha fatto segnare ancora una battuta a vuoto (secondo zero per lui in questa stagione) e vede allontanarsi i due di testa e soprattutto vede avvicinarsi pericolosamente, Gautier Paulin, che della costanza ne sta facendo virtù: cinque podi consecutivi per lui. Chi invece non riesce ancora a uscire dal “branco” è Zac Osborne, che alterna, prestazioni ottime (Francia e Portogallo) a altrettante mediocri (Spagna e Svezia) seguito a “ruota” da Arnaud Tonus che dopo gli exploit dello scorso anno si pensava potesse dare qualcosa di più. In ripresa è sembrato Christophe Charlier al quale, forse, fa bene l’aria di nomi nuovi che circolano all’interno del team Gariboldi e che potrebbero rimpiazzarlo per il prossimo anno, ma questo è tutto da vedere. Aria che invece non cambia per i nostri colori, quelli del tricolore italico, che stentano a decollare in un campionato che ha profonde radici e tradizioni per noi. A metà dell’opera 2011, Alessandro Lupino è dodicesimo in campionato ma distante anni luce dalla top ten (77 punti in meno di Roelants, decimo) e i distacchi dai primi sono sempre notevoli per poter pensare ed aspirare ad un risultato da top five, come dal “lupo” ci si deve aspettare. Per il resto della nostra “banda”, con il ritorno di Zecchina nell’europeo 125, sono stati Monticelli e Del Segato a rappresentarci. Nessun punto per i due giovani azzurri che stanno comunque immagazzinando un grandissimo bagaglio di esperienza durante questa stagione. A questo punto, viste le quattro vittorie di manche consecutive di Roczen dopo aver clamorosamente fallito la seconda manche del Portogallo per una caduta (ma era in testa con 5 secondi di vantaggio dopo aver vinto gara 1), il pronostico della MX2 è scontato: Roczen vincente, Herlings piazzato, Searle a una distanza appaiato a Paulin. Pronostico che invece diventa difficile, se non addirittura impossibile, per la MX1. Il cambio della guardia al vertice della generale, con Cairoli che ha approfittato del momento “no” di Desalle (lussazione alla spalla destra nel campionato belga) non può lasciare strada facile a tutti gli opinionisti, pronti a sciorinare pronostici facili. Cairoli deve fare attenzione, e molta, a Desalle in primo luogo che, molto verosimilmente recupererà condizione fisica e velocità a breve, ma anche (o soprattutto?) a Frossard, che sta dimostrando di aver preso veramente bene le misure a questa MX1 che lo vede al suo debutto. Sarà la fortuna del “principiante” oppure la voglia del francese di emergere, fatto sta che “don” Antonio Cairoli da Patti, se vorrà riconfermare il suo titolo di campione della MX1, che lo porterebbe a segnare una storica “cinquina” iridata, dovrà darsi da fare e molto, da qui a fine stagione. Desalle recrimina, è ovvio, ma Cairoli tende a precisare che il vero Cairoli non si è ancora visto, e questa è certezza. Antonio non è riuscito, almeno fino a oggi, a infilare quella serie di successi che nelle scorse stagioni lo avevano immediatamente proiettato al vertice della classifica. Se facciamo esclusione della gara di Valkenswaard dove ha vinto un GP, anche se in condizioni non ottimali (botta al ginocchio sinistro la settimana prima in Bulgaria), Antonio non è mai stato in grado di guidare come lui solo sa fare, alla “Cairoli” per intenderci. Di certo non vogliamo dire che il siciliano ha deluso ma altrettanto certo è, che il suo rendimento non è stato il solito, almeno fino a oggi. Cairoli non al meglio, o Cairoli avvicinato dai suoi avversari? Non è facile rispondersi alla domanda e non lo è nemmeno per lo stesso Tony e il suo entourage. Primo in classifica a metà campionato e con una condizione che, a detta di tutti, non è stata mai al top: cosa volere di più dal campione? La risposta è scontata, vogliamo vedere “il campione”: lo stesso campione che ci ha entusiasmato nelle ultime due stagione quando, al debutto nella MX1, con la Yamaha, e contro ogni pronostico ha messo in riga tutti in poco tempo e lo stesso campione che, sceso in pista con l’ibrida 350 KTM novizia a tutti gli effetti nel mondiale 2010, è stato capace di bissare il titolo. Bis che nell’era post Everts è riuscito solo a lui. Per quanto riguarda coloro che d’ora in poi si troveranno ad inseguire il 4 volte world champion, sono salite prepotentemente le quotazioni di Steven Frossard. Il francese ha conquistato la sua prima “doppietta” della sua carriera sul tracciato che lo scorso anno lo vide protagonista in MX2, quando vinse il primo GP iridato. Frossard, gode del rispetto di tutti, considerando il fatto che è un debuttante nella cilindrata maggiore e quindi, il suo reale valore aumenta in maniera esponenziale dato i risultati conseguiti fino a questo momento. Chi invece ha subito un leggero ribasso delle proprie “azioni” è stato l’oramai ex leader della classifica Clement Desalle che, dopo il botto rimediato in campionato belga e la lussazione della spalla sinistra, è stato costretto a correre sulla difensiva. È stato il primo momento di difficoltà, fatto segnare dal pilota Suzuki in questa stagione che di certo, si ripresenterà in gara quanto prima, con la voglia di riprendersi “il mal tolto” e cioè la tabella rossa di leader della classifica generale. Chi nelle ultime gare invece, ha pagato “pegno” sono stati Max Nagl e David Philippaerts. Il tedesco, ha inanellato una preoccupante serie di prestazioni a ritroso, a partire dalla gara di Glen Helen. Nelle ultime 4 manche, Max ha racimolato, come migliore risultato, il quarto posto nella prima manche della Spagna per poi regredire fino al decimo posto della seconda manche disputata in Svezia. All’inizio di stagione poteva scegliere di continuare con il 450 oppure passare anche lui alla guida del “tre e mezzo”. Max ha scelto la novità, scelta che all’inizio ha pagato ma che, in questo momento, fa salire in testa dubbi amletici, al tedesco e ai vertici KTM. Il GP di casa, sarà sicuramente la chiave di svolta per la sua stagione e dobbiamo, lecitamente, aspettarci una ripresa dal vice campione 2010. Per Philippaerts invece, una serie di vicissitudini sfortunate e qualche errore di troppo che lo hanno allontanato inesorabilmente dal vertice della generale. David, al momento è sesto in classifica incalzato da Goncalves a pochi punti ma soprattutto distanziato dal vertice di quasi 100 lunghezze che, in un campionato equilibrato come questo sembrano “anni luce”. Di certo a lui non mancano i mezzi, nè meccanici nè quanto meno fisici, per recuperare e rimane la consapevolezza che David può, e deve, lottare ad armi pari con i piloti di vertice tutte le domeniche. I conti si faranno, come sempre, alla fine e il terzo gradino del podio non dovrebbe essere un miraggio per colui che, è gia stato campione nel 2008. Per il resto della “compagnia”, un plauso al duo Honda World Motocross, Goncalves e Bobryshev. Il portoghese dimostra di aver raggiunto un ottimo feeling con la moto gestita dal Team Martin e il terzo posto conquistato in Portogallo ne è la conferma, ma deve ancora cercare una continuità che lo porti stabilmente a occupare i piani alti della classifica. Quotazioni che stanno prendendo il volo, quelle del russo Bobryshev che gara dopo gara, impressiona per la sua progressione in quanto a risultati e consistenza. Se andiamo a cercare il pelo nell’uovo, forse il russo commette qualche errore di “gioventù” non avendo ancora la giusta esperienza per navigare costantemente nelle prime posizioni, ma certo è che se seguiterà cosi, l’esperienza arriverà a breve e con essa le prime vere soddisfazioni della carriera. Per ora si tratta di “semplici” podi (terzo in America, in Portogallo e secondo in Svezia) ma presto i suoi occhi di ghiaccio potranno gioire per migliori successi. Ma ora buttiamoci nel catino di Teutschenthal per il nono GP di questo 2011 incandescente…. buon motocross a tutti!!!!