Kevin Windham, Justin Barcia, Gautier Paulin, Gregory Aranda, sono tutti sul piede di guerra per sfidarsi questo sabato nel trentennale del Supercross di Genova.
Ma senza nulla togliere a questi fuoriclasse francesi e americani, i riflettori sono tutti puntati su Antonio Cairoli e Jeremy McGrath che si trovano per la prima volta l´uno contro l´altro all´interno del Palasport del capoluogo ligure pronti a darsi battaglia in una sfida che si preannuncia sensazionale.
Per Cairoli, che a Genova porta al debutto nelle gare indoor la KTM SX-F 350, si tratta di un sogno diventato realtà visto che il pluricampione californiano è stato per lui il pilota di riferimento ancora prima che salisse in sella ad una minicross.
«Fin da piccolo “Showtime” mi ha sempre affascinato la sua tecnica di guida – spiega il quattro volte iridato messinese – per me è sempre stato il migliore e il mio idolo. Mi piacevano i suoi numeri, come il Can Can che ho poi ripetuto anch´io ed che è tuttora l´evoluzione che faccio più volentieri». A distanza di una ventina d´anni, Tony è pronto per superare il maestro.
“Sarà senz´altro una bella sfida – continua l´ufficiale KTM che il prossimo inverno si trasferirà in California per allenarsi sulle piste artificiali – è un pò che ha ufficialmente smesso di correre ma ha continuato sempre ad allenarsi facendo qualche gara selezionata ed i test per l´American Honda per cui ritengo che sia sempre in forma e che sia un osso duro da battere. Da parte mia comunque ce la metterò tutta per stargli davanti, se ci riuscissi sarebbe senz´alto un bel ricordo».
Dopo una stagione di pausa sei contento di tornare a correre nel Supercross che per te è stato un pò il tuo vecchio amore?
«Certamente, un pò mi è mancato ma ho preferito concentrarmi nel Mondiale. Ora è finito e mi fa piacere essere al via della gara indoor importante che c´è in Italia, specie in questa edizione che segna i trent´anni della manifestazione».
Hai fatto un allenamento specifico per questa gara?
«Sì, dopo aver vinto il titolo MX1 ho fatto un po´ di pausa ma poi ho iniziato a girare in alcune piste Supercross diverse dando così una spolveratina alla tecnica di guida».
E´ difficile riprendere il ritmo per queste piste, o non cambia molto rispetto a quando corri un una pista di cross tradizionale?
«Effettivamente non è facile, perché è una guida completamente diversa, per cui bisogna riabituarsi andando per gradi».
Dal disegno del tracciato come ti sembra la pista quest´anno?
«Anche quest´anno mi sembra proprio bella, come al solito sono riusciti a sfruttare abbastanza bene lo spazio a disposizione e almeno sulla carta il risultato mi sembra ben riuscito».
Ci sarà spazio per fare un po´ di numeri?
«Non lo posso assicurare senza vedere la pista dal vero, ma penso che i miei fan non rimarranno delusi».
Come prepari il setting della tua KTM?
«Avrò un motore un po´ più pronto ai bassi regimi ed una forcella più dura, per il resto cercherò di sfruttare la fantastica maneggevolezza della mia 350».
Con quali obiettivi vai a Genova?
«Punto sicuramente al podio, ma la cosa più importante è divertirmi e fare una bella gara. Non sarà una passeggiata perché ci sono piloti esperti che corrono tutto l´anno su queste piste, ma mi servirà comunque anche in previsione delle gare che farò negli Stati Uniti».
Tra Barcia e Windham chi ritieni sia il più pericoloso?
«Windham perché ha più esperienza e quest´anno ha anche battuto Dungey in qualche occasione. Sicuramente in questo momento è uno dei più forti piloti di Supercross».
Dopo Denver con gli americani hai un piccolo conto in sospeso.
«No, non mi interessa pensare al Nazioni di quest´anno, a Genova parto soltanto per divertirmi e ce la metterò tutta per fare una buona gara».