L’asso americano vincitore del SX USA 2009 è costretto a saltare il Superbowl di Genova (28 novembre) ed il SX di Brisbane in Australia in calendario per il 5 dicembre.
Fortemente in dubbio anche la sua partecipazione alla gara di apertura del Supercross USA di Anaheim.
Alfredo Lenzoni titolare dell’Off Road pro Racing e organizzatore del Superbowl di Genova ha ricevuto la dura notizia durante lo svolgimento del Motolive all’EICMA di Milano ed ha così commentato: “Potete solo immaginare il mio stato d’animo. Sto lavorando da due anni a questo progetto di cui Stewart era il fulcro e il principale protagonista. Oggi in un attimo è di nuovo tutto in discussione. Investimenti, aspettative degli appassionati, credibilità di un’azienda subiscono un duro colpo. Purtroppo la situazione clinica di James è davvero preoccupante e la sua rinuncia è assolutamente obbligatoria e forzata. I giorni che restano sono pochi ma stiamo già lavorando per cercare delle valide alternative in modo da offrire uno spettacolo all’altezza della nostra tradizione”.
Cercando di capirne di più ricordiamo che dopo la misteriosa intossicazione accusata a Bercy (Francia) Stewart è tornato negli States e quello che sembrava un banale disturbo si è invece trasformato in un quadro clinico decisamente preoccupante. A quanto pare il suo sistema immunitario è pericolosamente compromesso e lo staff medico di James è stato categorico: quattro settimane di stop assoluto più altre quattro di analisi approfondite evitando qualunque stress fisico. Stewart raggiunto telefonicamente ha rilasciato la seguente dichiarazione: “sono realmente amareggiato di non poter correre in Italia, le mie esperienze più belle sono sempre state quelle internazionali, i fan sono incredibili e gli organizzatori danno veramente il massimo per supportarmi. Quando mi hanno comunicato il mio stato fisico la mia prima risposta è stata: “Fuck that, I’m going to Italy” (fanculo io devo andare in Italia) poi parlando con lo staff medico e il mio manager Larry Brooks ho capito quanto grave sia in realtà la situazione: rischiare significherebbe non solo compromettere la prossima stagione agonistica ma addirittura la mia stessa vita”.
Ciò detto,