A metà stagione due piloti al comando.
Il Supercross USA procede a ritmo serrato, senza pause quantomeno fino al 12 Aprile, unico weekend in cui la stagione osserverà un fine settimana di pausa. Siamo al giro di boa e facciamo il punto della situazione.
Di solito a questo punto un pilota è in testa ed è quello da battere, ma quest’anno, dopo 9 rounds, in testa ci sono due piloti a pari punti a conferma di un equilibrio che non si vedeva da diverse stagioni.
Eli Tomac e Ken Roczen sono a 200 punti, Justin Barcia a 177, Cooper Webb a 176 e considerando la battuta a vuoto di Arlington per la spettacolare caduta, potrebbe essere molto vicino al duo di testa.
Ken Roczen viene da tre stagioni caratterizzate da problemi fisici ed infortuni gravissimi, Eli Tomac, nonostante le 31 vittorie al Main Event, non ha mai vinto un titolo. Entrambi non hanno vinto un titolo Supercross 450 per cui la stagione è davvero emozionante.
E’ molto probabile che Tomac e Roczen combattano fino alla fine, con Webb a fare da possibile terzo incomodo con tutta l’intenzione di recuperare terreno e bissare il successo del 2019. Il distacco è breve, una battuta d’arresto quando si corre a questi ritmi ci sta, per cui il pilota della KTM non si darà di certo per vinto.
Gli altri sembrano già aver intuito che contro Roczen, Tomac e Webb, poco si può fare, ma la lotta per le primissime posizioni è davvero infuocata. Justin Barcia, vincitore del Round 1 è alle prese con brutte partenze ma anche con troppe “spallate”, Jason Anderson sembra guidare molto contratto, Malcom Stewart da sempre battaglia, Justin Hill si trova spesso tra i primi, Justin Brayton è fin troppo controllato. Sono questi i piloti che puntano a chiudere la stagione nelle prime 5 posizioni.
Uno sguardo ai tracciati: la sensazione è che i tracciati siano diventati più veloci ma meno pericolosi. Le rampe dei salti, fatta eccezione per la prova di Arlington, sono meno estreme e lanciano i piloti lontano, ma meno in alto, la whoops sembrano un po’ più distanti e spesso vengono superate alla “Musquin”, cioè saltandone 3 o 4 alla volta. Le curve soembrano essere un po’ più lente. Il tracciato di Arlington è risultato essere l’opposto con un tratto che ci è sembrato totalmente fuori luogo, proprio quello dove Cianciarulo e Webb si sono cappottati ed il pilota Kawasaki ha terminato la stagione. Quel tratto di pista ci è sembrato più adatto a Mad Skills che al Supercross reale. Se si cerca di realizzare nel limite del possibile, tracciati meno pericolosi, non si possono inserire 4 gobbe sui cui galleggiare ed una quinta su cui rimbalzare e affrontare un salto: basta un’indecisione che ne esce la frittata. In questo caso Cianciarulo ci ha rimesso una clavicola e Webb ha fatto un grosso passo indietro in classifica, rimediamo una grande botta che l’ha sicuramente condizionato ad Atlanta, nonostante il pilota KTM sia salito sul podio.
In ogni caso, questo weekend si correrà a Daytona, il tracciato “meno Supercross” di tutta la stagione, per la cinquantesima volta.
E lo spettacolo continua…