Terza edizione all’insegna dello spettacolo e dell’emozione più estrema. L’Enduro Indoor, nonostante sia così giovane, anno dopo anno regala al pubblico sensazioni sempre più forti. Quest’anno l’affluenza è stata da record,
sfiorando le undicimila presenze. Lo sforzo dell’Off Road Pro Racing ha dato i suoi frutti grazie anche a due iniziative speciali: fornire ben 3000 posti auto completamente gratis agli spettatori e regalare i tappi per le orecchie a tutti, per ovviare al problema del rumore.
A rendere ancor più speciale la serata, il campione di superbike Roby Rolfo, ospite d’onore, ha deliziato il pubblico con la sua presenza. L’emozione corre nel palazzetto quando alle ore 20.30 si da il via alle danze con la cerimonia inaugurale condita da uno stupendo spettacolo pirotecnico e tanto di applauditissimo balletto delle cheerleaders. Prima del via della terza qualifica viene giustamente osservato un minuto di raccoglimento in memoria del
poliziotto vittima degli scontri di Catania. Superati i primi momenti di difficoltà, i campioni hanno preso confidenza col tracciato, più selettivo rispetto l’anno scorso, e rapidamente si sono adattati ai ritmi serrati della gara. Il tempo migliore della pista lo firma Aubert durante le qualificazioni con 1’12’’83.
Cyril Despress, special guest in Genova, ha colto al volo l’offerta propostagli dalla KTM Farioli di prendere parte all’evento per coronare la sua seconda vittoria alla Parigi-Dakar, che giunge a pochi giorni dal suo 33° compleanno. Durante la sera alterna alti e bassi e non brilla come sperato. Il momento di massimo splendore è quando, dopo esser entrato in confidenza col terreno vincendo la seconda manche di recupero si ferma ad incitare e raccogliere gli applausi del pubblico. Nel Trofeo KTM Marco Martinelli parte in testa ma al secondo giro viene passato da Marco Pasquali, ventenne secondo classificato al Campionato Italiano Junior che rimarrà in prima posizione fino al termine della gara, secondo Alessandro Giannotti che recupera più di cinque posizioni, terzo Marcello Petrogalli. Pasquali contento di vincere davanti ad un pubblico così eccezionale, ci ha confidato: “Era quello che mi ero prefissato. Ho avuto difficoltà nelle prove libere, ma man mano prendevo confidenza. Alla fine sono riuscito ad andare forte nonostante il percorso fosse stato più selettivo dell’anno scorso. Ringrazio le persone che mi hanno aiutato e mi son state vicine, dedico a loro la stupenda vittoria di questa sera”. Nella Goldentyre Cup parte Cristophe Nambotin in testa seguito da Tullio Pellegrinelli e da Andre Bourgeois che cade al secondo giro. Nambotin domina tutta la gara con uno stile non velocissimo ma pulito e redditizio. Ma non basta per assicurarsi la vittoria. All’ultimo giro, proprio nella piscina, scivola e il rodato Pellegrinelli in sella ad una Honda 250 4T ad iniezione, che è proprio lì in attesa di un errore di Nambotin, ne approfitta per passarlo. Momenti di tensione perché Tullio che dichiara: “Questa è una gara con molti imprevisti. La partenza è importante, sono partito nelle prime posizioni, Nambotin girava più forte di me, ma pensavo che prima o poi potesse sbagliare. Quando sono arrivato in cima alla salita e l’ho visto piantato là nella piscina, ho mantenuto sangue freddo e l’ho passato. L’enduro indoor è una bella gara perché fino all’ultimo non si sa il vincitore e lo spettacolo ne guadagna. Ero preoccupatoall’ultima curva, perché Nambotin è ex crossista, ma avevo quel metro di vantagg io che mi ha permesso di rimanere in testa”.
Nell’Enduro Extrime riesce a partite in testa nel MAIN EVENT lo spagnolo Xavi Galindo su KTM, inseguito da Ivan Cervantes e Jonny Aubert ma proprio quando tutto sembrava filar liscio per lo spagnolo, ecco una caduta che lo costringe nella pozza d’acqua per alcuni secondi preziosi. Ahola sfruttando il momento di difficoltà di Cervantes, Galindo e Aubert riesce a passare al comando della corsa e a tagliare vittorioso il traguardo.
INTERVISTE
CERVANTES: Mi spiace, desideravo far meglio, ero in testa ed ero quasi sicuro di avere la vittoria in pugno. Ma quella caduta nell’acqua ha rovinato tutta la gara. Ahola e Galindo si son bloccati con me ma ce l’han fatta a ripartire prima. Incredibile, dentro l’acqua non riuscivo a sollevare la moto!
AHOLA: E’ andata meglio di quanto pensassi perché quest’inverno mi sono allenato in Finlandia con le gomme chiodate. Andavo forte all’inizio, ma ero molto stanco. Verso la fine invece ho trovato il ritmo giusto. La formula
indoor è bella perché dà spettacolo al pubblico e soprattutto si corre vicini. Il bello di questo sport è che c’è molta bagarre e può succedere di tutto fino alla fine e non puoi sapere chi vince.
GALINDO: E’ il primo anno che faccio questa gara, ma quest’anno mi sono allenato intensamente con Cervantes e ho tenuto un buon ritmo. All’ultima manche, purtroppo, mi girava la manopola del gas perché è entrata acqua..
AUBERT: Non è l’enduro che è difficile, è il fatto che sia estremo e per vincere devono influire molti fattori.
DEPRESS: MI è piaciuto moltissimo essere qui e ringrazio l’organizzatore e