Torna la rubrica di “The Voice”, Giancarlo “Riccio” Ricciotti, la voce ufficiale del MX Italiano nel mondo, che dopo la prima “uscita” ha preso coraggio e ci ha mandato il secondo articolo da pubblicare (sempre corretto da Lauretta che comunque non si assume responsabilità…)
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Houston we have a problem, il problema è che siamo solo alla seconda gara e tre top sono già acciaccati.
Eli che si presenta e non riesce a correre (Eli, però una chiamata potevi farmela in settimana e dirmi che non te la sentivi, avrei evitato di metterti nella mia giocata sul Oakley Fanta SX…), Wilson idem, e Marvin che si acciacca (speriamo poco) nella heat.
Ma tanto per tirarmela un po’, vorrei sottolineare la mia considerazione della settimana scorsa su JA 21…. Questa volta partendo bene non ha avuto troppi problemi a vincere, mettendo a dura prova più volte i cerchi della sua Husky, ma dimostrando che con ET3 fuori e KR94 attento a non rischiare, può avvantaggiarsi e candidarsi a protagonista assoluto di questo SX2018.
Già, Tomac fuori e non si sa per quanto, peccato perché penso che in questo momento sia il più veloce, ma le botte del SX lasciano il segno.
KR94 sta intelligentemente parzializzando il gas, il ricordo dello scorso anno evidentemente ha il sopravvento sulla foga e sulla voglia di fare, ma nonostante questo handicap psicologico è lì che se la gioca, eccome, e penso che quando ci sarà da lottare duro sarà pronto a farlo, anche perché il suo best lap e i tempi sul giro non sono così lontani dagli altri. Intanto il dolore gli ha fatto capire che i campionati per vincerli, bisogna finirli.
Ancora è troppo presto per dire che Barcia sia risorto, ma si può dire tranquillamente che erano anni che non lo si vedeva così determinato e pulito, e se non avesse commesso quella piccola sbavatura che ha permesso ad Anderson di superarlo probabilmente anche la vittoria del pilota Husky non sarebbe stata così facile.
Gli altri come sempre svolgono il loro compito, ma ancora non vedo all’orizzonte piloti in grado di inserirsi al vertice, soprattutto con una pista come quella di questo weekend, tecnicissima con le serie di whoops e waves velocissime e curvoni con doppia traiettoria….. Anderson ha doppiato il dodicesimo, e Stewart si è salvato per un pelo.
Un’altra settimana per guarire le ferite, per chi ci riuscirà, ed altri 7 giorni per trovare la giusta concentrazione per affrontare Anaheim II, visto che a quelle velocità e con quei ritmi anche un battito di ciglia nel momento sbagliato può svoltare negativamente la stagione.