La squalifica impartita dalla FIM a James Stewart, sta sollevando una reazione generale da parte dei tifosi, ma anche da parte dei vertici della AMA, la American Motocyclist Association, che per mezzo del suo Presidente, scrive a Vito Ippolito, presidente di FIM, accusando la Federazione di aver mal gestito tutta la faccenda ad iniziare dalla mancanza di informazioni e comunicazioni tra FIM ed AMA, per finire con i ritardi intollerabili della sentenza. AMA oltre al modo, contesta anche la sentenza in quanto la Commissione Medica Internazionale ha riconosciuto l´uso di alcuni farmaci al pilota per terapia e non per un tentativo di trarne vantaggio, quindi la sanzione comminata a James non risulta conforme.
Durissmo Rob Dingman, rincara la dose scrivendo che Stewart, già non ha preso parte a molte gare nel corso del 2014, per questo sembra che FIM voglia danneggiare AMA ed i suoi partner estromettendo un pilota di grande valore dai campionati, proprio fino alla data di chiusura del National 2015. In chiusura il Presidente AMA si augura che Stewart faccia ricorso alla sentenza, anche se, visti i ritardi con cui FIM ha elaborato la squalifica, non ci sono i tempi affinché il Tribunale dello Sport di Losanna possa deliberare e permettere a James Stewart di essere al via della prima prova del Supercross.
Anche James Stewart su fa sentire e scrive una dichiarazione in cui dice che gli ultimi otto mesi sono stati molto difficili ma il supporto di amici, tifosi e degli stessi piloti gli ha fatto davvero piacere. James dice di aver anche pensato di appendere il caso al chiodo, tanta era l´amarezza dopo aver ricevuto la notifica della squalifica, ma dopo tutte le testimonianze di stima ricevute James non mollerà e ringrazia per avergli trasmesso tanta voglia di stare ancora in sella ad una moto dietro ad un cancello di partenza, non importa quando, ma spera al più presto.
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