Qualche giorno fa, se n’è andato Ruggero Upiglio, fondatore della rivista “Motocross”. Lasciamo la tastiera al nostro Nicola “Sick” Paoletti, per un ultimo saluto.

“Ruggero l’ho incontrato varie volte sulle piste di Motocross, ma una in particolare mi rimase impressa nelle mente: Stefan Everts venne a fare una seduta di allenamento a Rezzato e, lui mi chiese di fare da traduttore per l’intervista perchè, a detta sua, non aveva una gran padronanza dell’Inglese. Una dimostrazione di quanto semplice e genuina fosse la sua persona.

Io e molti miei amici, che oggi giochiamo a fare i report, dobbiamo molto a Ruggero, d’altronde è stato lui a fondare “la Bibbia” che mensilmente esce in edicola.
“Motocross” lo conobbi nel 1983 ed a quei tempi non c’era internet. La rivista era veramente un oggetto da ammirazione, la sfogliavo e leggevo quasi in maniera “depravata” attendendola mensilmente come la più grande delle ricompense alla mia passione.
Da ragazzino avevo sempre coltivato il desiderio di scrivere su quella rivista, ammiravo il suo fondatore quanto i miei idoli in sella alle moto, con una piccola punta di invidia benevola.
Forse avrei voluto essere lui, mi immaginavo a scrivere per quella rivista, stare tutto il giorno a parlare di Motocross, preparare articoli per quella che per me era davvero qualcosa di speciale. Speciale come lo era proprio Ruggero!
Quando lo incontravo ci fermavamo sempre a parlare di Motocross: era bello vedere una persona con qualche capello bianco, che nutriva ancora la stessa passione di un ragazzino. Tra noi due c’erano due punti di vista molto differenti, dovuti a due generazioni diverse, ma la passione innata per il nostro bellissimo sport era la stessa.
Un imprenditore, un visionario che ha avuto l’intuito di fondare una rivista specialistica come Motocross, gli altri progetti innovativi come Motocross7 e PosterStory.
Tutto frutto della sua innata passione per il nostro sport.

Ruggero era un gentleman, era divertente, una persona genuina e “terra-terra” e lo ammiravo veramente perchè lui era riuscito a realizzare quello che era anche il mio sogno: fare della passione un lavoro. Quando riguardo i “Motocross” della mia adolescenza riesco ancora a “rivivere” quelle emozioni e mi sembra di tuffarmi nel passato dove qualcuno mi iniziò alla mia passione sfrenata che tutt’oggi è ancora intaccata.

Grazie Ruggero,  mi hai accompagnato indirettamente per tutta la mia adolescenza e gioventù.
Sono stato fortunato ad averti conosciuto di persona e con te sarò sempre in debito.
Buon viaggio.
Nicola Paoletti