Gli aculei del Riccio dagli Internazionali di Mantova.

E’ risaputo che io non ci capisco una mazza, per cui quello che dico è scrivo è solo frutto della mia demenza senile, ma a questo punto la maledizione della terza prova sta diventando una realtà, ed il povero Tim è l’ultima vittima.
Naturalmente e solo una battuta, perché l’MX purtroppo è anche questo, molti dolori e poche gioie, un piccolo errore (perdere l’appoggio sulla pedana) può provocare danni enormi, ma fortunatamente meno gravi di quello che sembrava nei primi momenti, con l’augurio di vederlo al più presto in pista.
Nella MX2 neanche un italiano a podio, e questo non è un bel segnale. Cerve vince il titolo e questo spero che gli dia quella spinta di cui ha bisogno per calcare le posizioni di vertice, anche se  un po’ di motore in più non guasterebbe, nonostante il gran lavoro di Maurizio Martin il confronto con le altre marche è impari. E’ vero che Vlaanderen con un Honda ha vinto, ma la sua è una HRC……
Al Berna il motore non manca di sicuro, ma capottarsi in partenza e ingoiare sabbia a volontà nel recupero, non lo hanno sicuramente aiutato, mancano due settimane all’apertura del mondiale, bisogna rifinire la preparazione e mettere la testa a punto……
Morgan mi è piaciuto, ma da lui, Facchetti e tutti gli altri mi aspetto di più perché hanno tutti i mezzi a disposizione per ottenerlo.
Stesso discorso nella MX1 dove guardando i migliori tempi sul giro, verrebbe voglia di dire a tutti di smettere, ma la per loro fortuna  il riferimento si chiama Antonio Cairoli, (che si porta a casa il decimo titolo italiano, con la speranza e le dita incrociate, che sia di buon auspicio) e allora sono tutti scusati, perché lui fa un altro lavoro, per cui direi che senza considerare il 222, Lupo , Monticelli  Zecchina e gli altri devono migliorare ed essere più convinti del loro potenziale, perché quello c’è eccome, basta saperlo mettere in pratica.
Ho parlato solo degli italiani perché sono quelli a cui tengo di più e a cui voglio bene, ma soprattutto li ho visti crescere, per cui mi auguro che ognuno di loro possa realizzare il proprio sogno in questo sport così avaro.
Per rimanere in tema dei visti crescere, ottimo Mattia Guadagnini che vince il titolo con Emilio Scuteri acciaccato e arrabbiato per la caduta all’inizio dell’ultimo giro quando si apprestava a vincere la manche, che avrebbe reso un po’ meno amara la sconfitta in campionato.
Anche in questa 125 i nostri ad eccezione di Mattia ed Emilio sono stati bastonati dagli stranieri, per cui di lavoro da fare ne hanno ancora molto, ad eccezione di un sfortunato Andrea Bonaccorsi, che terrei d’occhio.
Adesso occhi e mente all’Argentina per l’inizio del mondiale, ma una settimana dopo scatterà anche l’italiano ad Arco di Trento, e per il quarto anno consecutivo  grande copertura con streaming e tv, per cui seguitemi/ci per essere sempre sul pezzo.

#gentefuoridalcomune, questa volta “mi vedrete” ad Arco.

 

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